Un moderno e raffinato lounge Bar & Restaurant….. Così apre il redazionale che la rivista Fuocolento, mensile del Gusto a Nordest, ci ha dedicato sul numero di gennaio 2023. -“. Si parla di noi, della nostra storia e dei nostri piatti. Date un’occhiata!
“Per le stràe solesàe, lirica dolcissima del grande Biagio Marin, annuncia il percorso lungo le strade baciate – appunto – dal sole, tra calli e campielli che si aprono nello spazio intimo e raccolto del vecchio paese: Grado, piccolo nìo e covo de cocali (piccolo nido e covo di gabbiani) che il cantore di questa splendida località balneare immagina pusào lisiero sora de un dosso biondo (posato leggero su di un dosso biondo) e stagliato nell’infinità silenziosa del mare,del cielo e nella laguna incantata.
Ma è nel cuore della vecchia Grado che vogliamo indugiare, attraversando le mura che portano al Castrum romano, lungo un itinerario sulle tracce delle genti che in questo piccolo nìo vi hanno lasciato testimonianze ancora vive tra le sue chiese, le architetture, le strade lastricate. E tra le calli che richiamano Venezia – Grado è madre di Venezia, dicevano i vecchi graisani – conducendoci dove le barche dei pescatori scaricano il pesce nel mercato di piazza Duca d’Aosta per rifornire le caratteristiche trattorie e i ristoranti che pullulano nel centro storico regalandoci le pietanze straordinarie della marinaresca tradizione gradese, tra le quali svetta il boreto, saporito piatto antico ed evergreen, che abbiamo gustato – rimanendovi estasiati –
nell’elegante location del Ristorante Duca d’Aosta, ambiente moderno dal design very fashion che tuttavia, con il suo charme raffinato, si armonizza felicemente nell’antico contesto.
Anche in quello gastronomico perché la cucina del Duca d’Aosta esprime i sapori atavici dei piatti tradizionali accompagnati ad accostamenti audaci cha assecondano una rivisitazione moderna ma misurata delle specialità di mare – e di terra – ancorate saldamente al dogma rispettoso della freschezza e della qualità delle materie prime consacrate ad un km 0 autentico che si ammanta dei sapori del pescato del mare prospiciente, delle erbe che crescono nelle acque salmastre della laguna, degli asparagi del vicino borgo rurale di Fossalon nella stagione in cui la sua terra sabbiosa li produce generosamente. Il risultato rivela dei piatti succulenti – portati in tavola dal personale cordialissimo – tra i quali si segnalano, accanto alle pietanze della tradizione, le tagliatelle del Duca con gamberi e tartufo nero, il polipo in doppia cottura con gramolata e fiori di zucca ripieni di parmigiano, spinaci e pinoli, la cruditè di pesce, il risotto mantecato al mascarpone e lime con tartare di gambero rosso di Mazara, il calamaro grigliato ripienodi parmigiano e funghi su letto di zucchine ed emulsione di peperone, la tagliata di salmone con croccante di pistacchi, rucola e burrata.
I protagonisti di questo ambizioso ed azzeccato progetto che, varcando i confini del classico ristorante, spazia in un’offerta molto più ampia: lounge bar, cicchetteria, pinseria, wine-bar e caffetteria-pasticceria, sono gli affiatati coniugi Paolo Zuliani, gradese DOC, e sua moglie, la goriziana Manuela Di Bert, il cui passato nella pasticceria lascia tracce virtuose nella lista dei dessert deliziosi.
I due titolari sono alla testa di un’efficiente brigata di giovani guidata dal figlio Alessio che – ormai preparato come si deve – ha ereditato dai genitori una caratteristica fondamentale nell’accoglienza e nel rapporto con i clienti: la gentilezza, valore aggiunto apprezzatissimo e mai scontato. Il locale è aperto tutto l’anno, i coperti, compresi quelli esterni, 60 dei quali riscaldati, sono 140 e la vista versola Basilica di Santa Eufemia e la più antica chiesa di Santa Maria delle Grazie xe ‘na maravegia, direbbe l’immenso Biaseto.”
Rossella Dosso